Fattore Dipendenza

24 Ott

Chi di voi non si è ritrovato a guardare, per un intero pomeriggio, puntate su puntate della vostra serie tv preferita invece di studiare, lavorare o fare qualsiasi altra cosa avreste dovuto fare? Quando trovo una serie interessante, per me è la fine! Diventa una droga. Smetto di studiare, mi chiudo in casa, rifornisco il frigo e mi immergo interamente in quel mondo fittizio. Pensavo fosse solo un mio problema, invece ho scoperto che c’è un intero mondo, sul web, che soffre della mia stessa sindrome: la dipendenza da telefilm!
Leggendo qua e là ho notato che ci sono difersi fattori che confluiscono o generano questa sorta di sindrome, o che semplicemente hanno a che fare con essa.

FATTORE STREAMING
Grazie ai nuovi siti di streaming, la diffusione e la possibilità di visualizzare video quando se ne abbia voglia, sono aumentate, per cui non c’è più bisogno di aspettare la programmazione del palinsesto per vedere il “lo scoprirete nelle prossime puntate”. Da un lato questo accorcia la suspence, dall’altro favorisce la fruizione della serie. Non sono sicura se sia legale o meno, sicuramente senza lo streaming non avrei potuto vedere molte di quelle serie che sono adesso le mie preferite.

FATTORE DOPPIAGGIO
Ovviamente col fattore streaming si presenta una possibilità nuova rispetto a quando si seguivano le sit-com in tv. Abbiamo infatti il giusto mezzo per poter vedere le puntate in lingua originale. Tale mezzo dà anche la possibilità di confrontare il plot originale con quello tradotto e doppiato in italiano. La maggior parte delle volte il rifacimento nella nostra lingua risulta peggiore e più scadente.

FATTORE FUN CLUB
Sempre sul web, se si è interessati, si può entrare a far parte del fun club della propria sit-com preferita, fun club che diventano vere e proprie community, tipico è il caso dei “GLEEKS”. Chi sono i GLEEKS? Ma naturalmente i fan di “GLEE”, telefilm americano a metà tra musical e sit-com. Le musiche sono un rifacimento di pezzi famosisimi e alle volte le puntate sono veri e propri tributi a personaggi che hanno fatto la storia della musica (vedi la puntata dedicata a Madonna). Come in questo caso spopolano siti, fan pages su Facebook e forum di discussione dove ci si può confrontare su questo o quell’episodio o osannare questo o quell’altro personaggio. Si diventa, insomma, dei veri e prorpi nerd.

FATTORE NERD
Dai nerd sfigati di Star Trek ne è passata di acqua sotto i ponti! Oggi essere nerd non è più da sfigati, anzi. Ce lo insegnano i personaggi dell’ormai famoso “The Big Bang theory”, il cuo motto è “smart is the new sexy“. Una sit-com scritta da nerd, prodotta da nerd e che parla di nerd. I nerd in questione sono quattro tra ingegneri spaziali e fisici teorici che, non appena entrano in contatto con la vera vita sociale, e non quella dei social network, ne combinano di tuti i colori.

FATTORE CLOONEY
Da E.R. ai telefilm moderni c’è un po’ di differenza, ma la moda del medico in azione non è mai passata. Ne sono una prova Dr. House, Grey’s Anatomy e perfino Scrubs, che le sit-com ospedaliere sono intramontabili. Il cinismo di Gregory House è addirittura un modello di vita per molti fan/adepti della serie. In una puntata di Scrubs, perfino il Dr. Cox si prende gioco di House, impersonandolo e mostrandone le debolezze. Il bello di Scrubs, infatti, è proprio questo: alla fine della puntata, dopo tutte le gags dei protagonisti, spunta sempre la morale, che non è mai forzata o artificiosa.

FATTORE NEVER ENDING
Da vent’anni ad oggi se qualcuno avrà fatto zapping si sarà sicuramente accorto di un elemento reiterativo. Sì, sto parlando di Beautiful. Questo e tutte le serie che iniziano con un determinato motivo e che poi, visto l’interesse del pubblico, continuano anche per svariati anni, costringendo gli sceneggiatori a inventarsi storie nuove e sempre più assurde per portare avanti la serie, mettendo in scena addirittura resurrezioni che nemmeno in Dragon ball! La celeberrima serie Lost, ad esempio, sembra non finire mai, ma ti cattura con tutti i mezzi possibili. Così con colpi di scena su colpi di scena ti ritrovi a seguire il telefilm per anni, nonostante l’assurdità della piega da esso intrapresa.

Tirando le somme, non è proprio gravissimo chiudersi in casa a guardare sit-com, l’importante è esserne coscienti e farlo sempre in maniera critica, non lasciandosi trascinare nel vortice del “ancora una puntata e poi stacco”. Bisogna sapersi contenere e, prima o poi, riusciremo a controllare la nostra dipendenza…
… BAZINGA!

FONTE: http://www.abattoir.it/2010/10/23/fattore-dipendenza/

Buttati nel turismo, un cazzo! (Articolo per abattoir.it)

14 Set
 

Ultimamente, non so se ve ne siete accorti, è diventato difficilissimo trovare un lavoro. Che scema! ma è ovvio che ve ne siate resi conto! Io per due mesi interi non ho fatto altro che alzarmi al mattino, inviare curricula e fare colloqui dai quali venivo categoricamente scartata. Un giorno, stanca dei soliti siti tipo infojob e robe così, decido di concentrarmi e pensare a come impiegare le mie risorse in base a ciò che mi circonda. Dal momento che sono di Trapani, ridente cittadina siciliana, mi balena in mente l’idea di puntare sul turismo. Che idea geniale! La provincia di Trapani è sempre invasa dai turisti nel periodo estivo. E così cercando cercando ho trovato uno di questi lavoretti da quattro soldi, per soli tre mesi, dove lavori tutto il giorno e stai a contatto con la gente: promozione turistica. Adesso sono qui,  seduta al piccolo molo turistico, cullata dal rumore delle onde che si infrangono sugli scafi. Vedo passanti fare lunghe passeggiate sul muretto che costeggia i frangiflutti, ragazzini che si improvvisano abili pescatori, marinai dalla pelle abbronzata (non in senso berlusconiano) che intrecciano reti, senegalesi e marocchini che preparano le loro bancarelle e, soprattutto, loro: i turisti.
Ci sono vari tipi di turista: c’è quello ricco straricco, che te ne accorgi perché va in giro con polo firmate pantaloncini e mocassini e con bassotto a seguito; c’è quello che vuole fare le “vacanze intelligenti”, anche se è partito ad agosto, ma insiste a voler risparmiare fino all’ultimo centesimo possibile, che te ne accorgi quando ti chiede lo sconto su un biglietto di 20 euro; c’è poi quello sprovveduto il quale non sa neanche dov’è che è andato in vacanza, che te ne accorgi quando ti chiede se da Trapani può andare a Mothia in canoa.
Ormai riesco a distinguere ogni tipo di turista che viene da me a chiedere delle escursioni in barca. I più si aggirano furtivamente intorno alla mia postazione, buttando l’occhio di quando in quando su qualche cartellone e, quando mi rivolgo loro chiedendogli se gradiscono delle informazioni, fanno un sorrisetto e rispondono “stavo leggendo…”, allorché io penso: “ma tanto sempre di me avrai bisogno, perché sul cartellone non c’è scritto il prezzo, scemo!” e difatti, puntualmente, si avvicinano con la domanda da un milione di dollari! Alcuni vengono con passo spedito e sguardo fermo, mi si piantano davanti e mi dicono: “allora, come funziona?”. Io non so mai cosa rispondere a questo tipo di turista, è quello che vuole sapere tutto, che fa mille domande che crede siano intelligenti quando invece sono del tutto inutili o inappropriate, quello che non mi lascia spiegare un accidente dei servizi che vendo, ma mi anticipa con richieste e supposizioni. Nel tempo, alla domanda “allora, come funziona?” ho preso l’abitudine di rispondere “a motore!”. La risposta invece che adoro più di tutte, e in base alla quale il cliente reagisce in modi differenti, è: “un euro al kg”. A chi rispondo così? A quei turisti che, siccome sono siciliani, pensano che fare un’escursione sia una cosa superflua, e la farebbero quasi per farci un favore. Questi si avvicinano, con un sorriso che vuol dire tutto, e mi fanno: “signorina… (pausa) Quant’è?”

Sarà che di questi tempi è difficile trovare un lavoro, ma con i turisti di oggi è quasi impossibile lavorare, riuscendo, a fine giornata, a non odiare il genere umano. Spero solo di non risultare anche io così cagacazzi quando vado in vacanza!

 
FONTE

Que pena ;(

16 Mar

QUIERO LLORAR MI PENA

Quiero llorar mi pena y te lo digo
para que tú me quieras y me llores
en un anochecer de ruiseñores,
con un puñal, con besos y contigo.

Quiero matar al único testigo
para el asesinato de mis flores
y convertir mi llanto y mis sudores
en eterno montón de duro trigo.

Que no se acabe nunca la madeja
del te quiero me quieres, siempre ardida
con decrépito sol y luna vieja.

Que lo que no me des y no te pida
será para la muerte, que no deja
ni sombra por la carne estremecida.

 

Federico Garcia Lorca

Anche marzo sta finendo…

15 Mar
Rifletto. E non è che vada bene. Passo le giornate chiedendomi che fare. Disprezzandomi e infliggendomi punizioni. Tanto è inutile. Ricadere nell’errore, per me, è come la droga. Difficile uscirne, quasi impossibile se nessuno ti aiuta. Ma non fa nulla. Male che vada mi ritroverò a dovermi rialzare dal fondo in cui sono scivolata. Ancora.
Ma ho una missione: ho capito che non devo perdere la mia luce. Quella luce che la gente vede nei miei occhi. Se dovesse spegnersi, avrò perso. E quel momento sarà la fine.
 
LA FINE E L’INIZIO
 
Forse continuerò.
Forse sprofonderò.
Evaporare e perdermi
come il fumo di una sigaretta,
che a poco a poco
si consuma
alimentata dal vento.
Si accende morendo
tra due dita tremanti.
E perde la sua anima
dentro un posacenere.
Forse continuerò.
Forse sprofonderò.
Andare e tornare
come la schiuma del mare
agitato dall’onda
alimentata dal vento.
Riaffiora morendo
tra scogli di piombo.
E perde il suo corpo
in fondo agli abissi.
Forse continuerò.
Forse sprofonderò.
Passare e tacere
come una nuvola solitaria
che lentamente si dissolve
alimentata dal vento.
Si libera morendo
tra i raggi del sole.
E perde il suo cuore
nell’azzurro del cielo.
Forse continuerò.
Forse sprofonderò.
 
Cristina

You can leave your hat on…

13 Mar
La canzone del momento… tutto ciò mi mancherà

 

 

.
 
 

La fine

21 Feb
Una fine non è mai facile. Me la immagino così tanto nella mia testa che non potrà mai soddisfare le mie aspettative e finirò sempre per rimanere deluso.
Non sono nemmeno sicuro del perché m’importi di come finirà tutto. Immagino che sia perché tutti crediamo che quello che facciamo sia molto importante, che le persone pendano dalle nostre labbra, che diano importanza a quello che pensiamo. La verità è che devi considerarti fortunato se anche solo di tanto in tanto fai sentire qualcuno, chiunque, un po’ meglio.
In fondo è qualcosa che riguarda tutte le persone entrate nella mia vita, e mentre la mia mente ne ricordava la facce, ho pensato anche alla mia famiglia, ai colleghi, agli amori perduti, a quelli che ci hanno lasciato…e, come ho girato l’angolo, sono venuti tutti da me come un’onda di esperienze condivise. E anche se mi sentivo al caldo e al sicuro, sapevo che doveva finire.
Non è mai un bene vivere troppo a lngo nel passato, e per quanto riguarda il futuro, non sembra più così spaventoso: può essere quello che vuoi tu.
Chi dice che non accadrà? Chi può dirmi che le mie fantasie non si avvereranno?
 
 
Citazione di J.D
Ultima puntata,
Scrubs. 

2009

31 Dic
Ultimo post dell’anno, ormai è una tradizione. E poi su facebook è pieno di link e cagate varie che passa la voglia di augurare "buon anno" agli amici.
31 dicembre: è finito, il 2009 è finito. Mamma mia che anno fantastico! Sono sicura che un altro come questo non ci sarà più nella mia vita. E se mai ci sarà, vorrà dire che ho sperato tanto, che ho pregato tanto, da ricevere la grazia divina! Ah ah ah…
 
Quante cose ho vissuto, quante persone ho conosciuto, quante esperienze nuove, quante speranze alimentate…
 
Ho finito l’agenda, e non ho avuto tempo per comprarne una nuova…pazienza!
Che dire? A chiunque passasse da questo luogo dimenticato auguro il meglio.
 
 

Terza parte della storia

19 Dic

«Un caffè macchiato freddo, grazie».

La caffetteria dell’ospedale si sforzava di essere un luogo caldo e accogliente, ma dietro le vetrate colorate e i quadri di Mirò appesi alle pareti, era possibile percepire un non so ché di squallido e triste. Quelle tazzine anonime e le zuccheriere antigieniche sembravano riflettere l’indifferenza generale dei dottori intenti a sorseggiare caffé e a leggere giornali. Il tutto contrastava con il preoccupato pranzo veloce dei parenti dei pazienti, che passavano la maggior parte del giorno tra i corridoi e nelle sale d’attesa interrogando a sguardi chiunque passasse con un camice bianco da quelle parti.

«E così sei riuscita a cavartela oggi!»

Il caffè era amaro. Clara si girò e vide il ragazzo di quella mattina che si accomodava sullo sgabello di fianco al suo.

«Comunque io sono Victor, piacere.»

«Clara, piacere mio. E si, mi succede spesso di arrivare in ritardo il primo giorno. Che ci posso fare? È una mia caratteristica!», alzò le spalle e rise. «Ho una fortuna sfacciata, vero?»

«E diciamo anche che il professore ha sorvolato. Secondo me è una persona di cui ci si può fidare», aggiunse Victor. Ma Clara non ne era così sicura: nel corso degli anni aveva maturato l’abitudine a non fidarsi di nessuno, specialmente di quelle persone che si mostrano sincere e amabili; è un po’ l’inclinazione naturale di chi ha sofferto nella vita e non accetta ulteriori fregature!

Victor invece era un ragazzo positivo e solare, ciò non vuol dire che non avesse preoccupazioni né problemi, chiunque, in questa frenetica vita che non lascia abbastanza spazio ai sogni, ha dei problemi, ma egli sapeva affrontarli a viso aperto e con il sorriso.

«Di dove sei?» domandò a Clara.

«Zamora, e tu?»

«Cadiz. Ma ho un appartamento qui col mio ragazzo, da quattro anni ormai. Sembra ieri quando ci siamo trasferiti e tiravamo avanti lavorando in qualche bar per pagarci gli studi. Adesso lui fa il giornalista free lance e continua a studiare, mentre io spero di diventare un dottorone di fama internazionale» concluse Victor con un tono da annuncio pubblicitario ed esplodendo in una sana risata. Anche Clara sorrise, e aggiunse: «la mia famiglia è originaria di Siviglia, ma da piccola mi trasferì al nord con i miei genitori. Mia madre era insegnante di musica e mio padre lavorava in una clinica privata. Sono morti entrambi l’anno scorso, in un incidente in autostrada, mentre tornavano dal loro viaggio annuale a Siviglia: si recavano una volta l’hanno qui, a visitare mia nonna, la madre di mio padre. Inizialmente li accompagnavo spesso ma, crescendo, smisi di farlo. Non c’è un vero perché, forse per il fatto che ormai la mia vita era li, in Castilla. Eppure, dopo la loro scomparsa mi sono dovuta trasferire in questa città, dove ho l’unica parente che mi è rimasta. Ma praticamente è come se fosse un’estranea». Entrambi rimasero in silenzio a fissare il caffé che a poco a poco si raffreddava, mentre fuori iniziava a piovere.

«Dannazione, non ho l’ombrello!» esclamò Clara. Gentilmente Victor si offrì di accompagnarla a casa e lei, tentennante, accettò l’invito. Alla fine, il bilancio di quel primo giorno non era poi tanto negativo.

E vorrei…

13 Dic
Il tempo passa sempre uguale, e noi non ce ne rendiamo conto. Mi fanno torti e non combatto. Passiva  resto inchiodata ai miei doveri. E vorrei solo mandare tutti a quel paese. Prendere la bici e imboccare una discesa senza freni. Sentire il vento tra i capelli, le onde del mare sui piedi, l’alcol bruciarmi lo stomaco. Fumare fino a dormire. Non dovermi preoccupare di avere qualche soldo in tasca. Poter cantare a voce alta per strada senza pensieri e piangere di gioia. Vorrei dire ti amo e sentirne l’eco. Vorrei gioire coi miei amici, e far pace coi miei nemici. Vorrei credere. Ma soprattutto vorrei un immenso foglio bianco col quale potermi sfogare!
 

Dio Mio

4 Ott
Se potessi me ne andrei
Lascerei le pene comuni
e allevierei il dolore.
 
Se potessi me ne andrei
Passerei problemi più gravi
e sarei lontana da qui.
 
Se potessi me ne andrei
Eviterei danni maggiori
e morirei nell’oblio.

Seconda parte. Puntata2

29 Set

L’acre odore di disinfettante le pizzicò il naso e quel viavai di infermieri, dottori e parenti assonnati era quasi insopportabile.

Dopo una prima occhiata si diresse verso la portineria:

<<Buongiorno!>> fece.

La segretari, che era impegnata in una vivace discussione telefonica, le fece cenno di attendere alzando l’indice per chiederle un minuto. Infine, mettendo giù il telefono un po’ troppo vigorosamente:

<<Ha un appuntamento?>>

<<Veramente sarei una tirocinante che inizia lo stage oggi>>.

La segretaria la guardò con aria stupita inarcando le sopracciglia:

<< La presentazione è già iniziata, il Dottor XXXX sta facendo fare il giro dei

corridoi ai nuovi arrivati >>.

Pausa imbarazzante.

<<Signorina le conviene trovare un’ottima scusa mentre li aspetta. Sa, il

professore non sopporta i ritardatari>>.

"oooook, cominciamo bene!" Pensò Clara e, facendole un sorrisino a messo labbro

accompagnato da un cenno del capo, si allontanò dirigendosi verso i bagni.

 

Mentre camminava pensava alla balla da inventare per far sembrare il suo

ritardo il più giustificabile possibile; ma non le venne in mente nulla.

D’un tratto, anziché continuare verso i bagni, imboccò il corridoio a destra delle

scale e cominciò ad aggirarsi furtiva. Passò davanti allo spogliatoio, il

magazzino e un paio di uffici, facendo attenzione e voltando gli angoli con una

circospezione degna di un ladro o un fuggitivo. Ad un certo punto, proprio alla

fine del corridoio, vide una scia di ragazzi intenti a salire al piano di sopra.

"Dall’aspetto si direbbero proprio un gruppo di tirocinanti alla loro prima visita

in ospedale. Gli manca solo la macchina fotografica e gli occhi a mandorla!"

Si avvicinò all’ultimo della coda e gli chiese:

<< Siete i nuovi tirocinanti?>>

<<Si, signora>> . Si rivolse con tale deferenza che Clara pensò che l’avesse

scambiata per qualcuno di importante, un pezzo grosso, uno di quelli a cui è

sempre meglio leccare le chiappe.

"Bene!" pensò, e si intrufolò nel gruppetto facendo finta di nulla. Il ragazzo, che

dapprima era rimasto un po’ disorientato, dopo un attimo non se ne curò più e

tornò a penzolare dalla labbra del professore. Questi stava spiegando loro le

politiche dell’ospedale riguardo i turni:

<<E il capo del personale infermieristico vi darà ogni fine settimana la tabella

con i turni di pratica, che dovrete integrare alle ore di lezione, intesi?>> Smise di parlare, il Professor XXXX, per dar tempo ai novellini di memorizzare le informazioni. Dunque si girò verso di loro e, sul punto di pronunciare la fatidica frase "non ammetto negligenze", si fermò e fissò Clara.

<<Da quanto tempo è qui signorina?>>

<<Dall’inizio della presentazione, perchè?>>

XXXX la guardava perplesso, e si passò più volte l’indice sul mento, segno di riflessione, al che esclamò:

<<Strano che io non l’abbia notata prima!>> Detto ciò si girò e ricominciò il suo dovere da cicerone senza più fermarsi.

La continuerò mai?

19 Set
 Quando l’uomo chiese alla ragazza distratta che ore fossero, lei neance lo guardò. Si affrettò a rispondere e proseguì per la sua strada. Erano le 8:15 di una fredda mattina d’aprile, e fra un’ora tutto sarebbe cambiato per quella ragazza distratta. Attraverso il vento che soffiava forte e faceva i dispetti ai suoi capelli, si diresse alla fermata del tram, accese l’i-pod e si eclissò. Quel mondo fatto di note e parole era il suo rifugio, un caldo giaciglio che non vorresti mai abbandonare al mattino. Clara sapeva benissimo di essere in ritardo ma non se ne curava: non si può essere perfetti a questo mondo, non si può essere sempre in orario, impeccabili e puliti. Mentre era intenta ad osservare le persone che le stavano accanto, cosa che faceva di continuo data la sua indole curiosa, arrivò il tram. Clara salì ma non si sedette; le piaceva sfidare la forza di gravità che, ad ogni frenata o curva, tentava di attrarra al suolo. Fuori il giorno sembrava non volesse decidersi se vestirsi di sole o lavarsi con pioggia.
 
-Ch-ch-ch-ch-changes
(turn and face the strain)
Ch-ch-changes
Dont want to be a richer man
Ch-ch-ch-ch-changes
(turn and face the strain)
Ch-ch-changes
Just gonna have to be a different man
Time may change me
But I cant trace time
Oh, come avrebbe voluto cantare a voce alta quella canzone ma se solo avesse osato, la società con il suo finto perbenismo, le avrebbe  imposto un’etichetta differente e le avrebbe volentieri pagato un biglietto di sola andata per l’ennesima corte dei miracoli.
Giunta alla sua fermata Clara si affrettò a scendere, sospirò e spense l’i-pod. Avrebbe attraversato la strada, salito la gradinata e, una volta entrata in ospedale, avrebbe iniziato il suo tirocinio. L’idea non la spaventava affatto, forse perchè era forte, forse perchè era inconsapevole e non aveva la minima idea di ciò che l’attendeva ma non si fermò a riflettere, non indugò. Con passo fermo e veloce varcò la soglia dell’ospedale, in ritardo di un quarto d’ora.

E’ dura…

17 Lug
Devo riprendermi la mia vecchia vita. Le me vecchie abitudini. I miei vecchi amici. I miei vecchi locali a cui dai del tu (cit.) Le giornate all’uiversità, a fare la fila per la macchinetta del caffè, sbavando al passaggio di ogni nuovo ragazzino capello lungo e orecchino che vedo passare, depositando borsa e libri in biblioteca, mangiando "pezzi di Massaro" al bar di lettere, saltando la fila al centro stampa per fotocopiare du’ tesine dimmedda, eccetera eccetera. Sarà tutto strano, dopo l’ultimo meraviglioso anno, che ormai è un capitolo chiuso, almeno per adesso. Per i visitatori di questo infausto space: sappiate che l’ERASMUS è un’esperienza unica e da provare, da godersi fino alla fine, da rimpiangere, da desiderare e soprattutto da fare! Ma se la fate non fatemelo sapere perchè potrei odiarvi e alla lista dei motivi "perchè forse mi spediscono all’inferno" dovrò aggiungere la voce "-invidia" 🙂

Un anno d’Erasmus, sensazioni e ricordi

17 Giu
Los Delinquentes
Solomillo al Roquefort
Alameda
General Castanos
Rectorao
Jimmy
Fiestaaaaa
Tinto de Verano
Carboneria
Flamenco
El tio ‘Bella Napoli’
San Fernando
Maria Luisa
El C2
Eulalia
Abanicos
Sebici
Plaza de Armas
Mercadona
Napolitanas
Pandemolde
Champaaaaagneeeeee
Venga, tio, venga
Picaflores
Arfe
Giralda
HM
Alfa alfa
Blues
Chupitos
Sirena
Cafè Central
Fun CLub
Guadalquivir
Torre de Oro
Curso d’idiota
Zwinglio
Ucceeelliiiiiiii Veniiiiiteeeeeee
Yo….me voy
E michele?
Quindici
5 Kg di caramelle
Semana Santa
La cuenta
Mariquita
Decìa mi abuelo olé olé
Feria
Rebujito
Cruzcampo
Triana
Los toros
Tertulia
Calefacciòn exagerda
Aire acondicionado exagerado
Tuenti
Esencia
Santas Patronas
Joé qué calò
Tram
Puerta Jeréz
Tetuan
Calabacines
Matalascanas
Azotea
 
 
 
 

LA FINE

7 Giu
HO FATTO I BIGLIETTI
IL PRIMO DI LUGLIO IL MIO PIEDE TORNERA’ A CALPESTARE IL SUOLO SICILIANO.
E’ FINITO. IL SOGNO E’ FINITO.

Aprile

29 Apr
April dolce dormir… ma quando mai! E chi dorme in questo periodo? Io no di sicuro, tra allergie varie, Foie gras e mal di stomaco, ubriacature al limite… non si riesce proprio a star fermi un attimo. Ho anche passato un finde a Malaha (Màlaga) da Michele e Donatella, a godermi il concerto per la Festa di Primavera e ho anche conosciuto i Los Delinquentes… serata fantastica! Ad un certo punto Diego el Ratòn mi fa "Sono molto felice di fare la tua conoscenza" con spiccatissimo accento andalù, più precisamente di Jerez! Ho rimediato una maglietta autografata dai 2 (Diego y er Canijo) all’altezza delle tette 🙂
A siviglia che si dice? Mah, tutto apposto… tutto apposto sticazzi: è cominciata la FERIA DE ABRIL ed è un delirio total! Ieri ho passato il pomeriggio a casa di Rox, con Marìa a truccarci vestirci e acconciarci. I risultati? Andate a  vedere le foto…che gnocche! Ci siamo mimetizzate benissimo tra le sevillane in traje flamenco! Tanti colori, tante luci, tanti vestiti, tanto REBUJITO… jajaja (Rebujito: Manzanilla + 7Up). Bien, ora carico l’album fotografico della Feria de Abril…
ME CAIGO EN LA PUTA FERIA!

FULL METAL ALCHEMIST

23 Apr
Ogni volta che guardo questo anime mi immergo nel suo mondo. Un mondo fatto di cerchi alchemici e amore fraterno, decisioni irreversibili e viaggi interminabili.
E’ una delle storie più belle che io habbia mai sentito, intreccia bene passione e dolore e mette a nudo le debolezze umane, senza giudicarle. L’evoluzione dei personaggi è sublime, non solo dei personaggi principali ma anche di quelli secondari.
Ho finito di vederlo per la terza volta…e ancora mi ha fatto venire i brividi. Mi perdo volentieri nelle sue atmosfere magiche, immedesimandomi ora in questo ora in quell’altro personaggio. I valori che mette in luce sono nobili: primo fra tutti l’amore fraterno, poi la sacralità dell’amicizia, il rispetto per il diverso, l’importanza del perdono e della fiducia. La filosofia che ne sta alla base è quella dello "scambio equivalente": per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro del medesimo valore, senza sacrificio l’uomo non ottiene nulla. Questa verità verrà più volte minata nel corso dell’anime, soprattutto per il fatto che la tanto agognata "pietra filosofale" permette di eludere questo principio, ma alla fine trionferà come promessa fraterna.

 

LOS DELINQUENTES

16 Apr
Volevo rendervi partecipi della mia ammirazione nei confronti di questo gruppo di Jerez che ho scoperto da qialche mese.
W la Spagna, W l’Andalucia, W Los Delinquentes.
Questo gruppo ha una storia un pò triste perchè il primo, fra virgolette, "leader" del gruppo morì all’età di 21 anni a causa di un infarto, ovviamente dovuto a problemi di droga.  MIGUEL (L)
Il primo pezzo che vi propongo, è il più conosciuto: una bellissima fusion di chitarra flamenca e rock 🙂
Si chiama "El aire de la calle". Godetevelo

Questa invece è caratterizzata da un tema allegro e coinvolgente. E’ molto più recente rispetto la precendente, infatti è eseguita dalla nuova formazione della band "Los Delinquentes y la Banda del Ratòn" 🙂 Godetevi anche questo:

Vi lascio con una canzone scritta dal Migué, triste poeta encadenado… a me fa venire i brividi…

E Cagatemi!

3 Apr
Ooooooh… da quando tutti si sono fatti "FEISBUC" nessuno mi caga più sul blog di msn… E cagatemi! Mandatemi un messaggio, anke solo per mandarmi a fanculo!

Quanto teeeempooo

14 Mar
Azzo non scrivo da tempi immemori… e questo è un male… ma ormai co sto feisbuc, tutti sanno tutto di tutti…èsuperfluo scrivere un blog 🙂
Cmq…ke vi racconto… niè qui è davvero arrivata al primavera: 25 gradi fissi, a volte anke di più…ho le tette abbronzate ormai! ahahaha
Siccome è tarderrimo, non mi va di scrivere altro, vado a dormire, senza controllare gli errori di battitura e/o grammatica e/o sintassi e/o morfologici e/o …
notte a tutti…